Essere a capo di un’organizzazione non è un compito assolutamente semplice e richiede molte competenze ed energie. Chi svolge questo ruolo spesso cade nella trappola degli obiettivi da raggiungere a tutti i costi, trascurando il proprio benessere e quello del team che coordina.
Non basta seguire corsi sulla leadership, molti di questi si basano su ciò che accade al di fuori di noi stessi: digitalizzazione, cambiamento del mondo del lavoro, creazione di una nuova cultura aziendale, ecc…
La leadership consapevole richiede uno sforzo davvero più profondo: essere consapevoli dei propri punti di forza, delle proprie paure e limiti, aver cura delle persone con le quali si lavora e soprattutto avere il coraggio di prendere una posizione, una direzione.
Per divenire un leader consapevole, prima di ogni altra cosa, sarà necessario partire dalla scoperta di sé stessi.
Un viaggio verso la conoscenza del proprio mondo emotivo per imparare a gestirlo al meglio. La consapevolezza di sé è ad oggi uno degli elementi chiave dell’intelligenza emotiva, il pilastro portante della crescita personale di un individuo e della capacità di avere successo rispetto agli obiettivi prefissati.
L’intelligenza emotiva attiene alla capacità di riconoscere, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie e le altrui emozioni. Quell’insieme di competenze necessarie per affrontare le difficoltà che incontriamo nella relazione con noi stessi e con l’altro: autocontrollo, automotivazione e soprattutto autoconsapevolezza.
Un secondo aspetto fondamentale è quello di avviare un’approfondita conoscenza del proprio team, essere vicino ai propri collaboratori.
Una leadership consapevole si conquista cercando di creare un ambiente di lavoro meno stressante possibile, caratterizzato da propensione all’ascolto, comprensione, cooperazione ed empatia.
La leadership è un insieme di capacità e di competenze che trova espressione nella relazione con le persone, nella comprensione dell’ambiente e del contesto, nella definizione di strategie e comportamenti che permettono di gestire prima di tutto le relazioni.
Si dice spesso che la capacità di motivare sia un’altra importante caratteristica che un leader deve possedere.
Credo però che, prima ancora, sia necessario considerare la capacità, da parte del leader, di trovare dentro di sé una motivazione autentica nella quale si possa riconoscere e possa esprimersi al massimo nel ruolo che va a ricoprire.
Per riuscire in questo, e’ necessario sapersi osservare, scavare nelle proprie emozioni.
Sapersi domandare apertamente ed onestamente : “qual è la mia vera motivazione?”, “sto agendo guidato dalla rabbia, dall’orgoglio oppure dal bisogno di essere considerato ed approvato?”, “sono davvero spinto dal desiderio di raggiungere i miei obiettivi e quelli del mio team al meglio?”
La pratica della meditazione può, ad esempio, entrare in aiuto nell’osservazione di sé facilitando l’indagine sulla vera motivazione che fornisce la spinta ad agire. Prendere quindi consapevolezza delle emozioni prima di agire al fine di evitare possibili danni e ripercussioni sul team.
E’ importante per il leader trovare dentro di sé una motivazione profonda e leale, per porre le basi per un buon equilibrio con sé stesso e con gli altri…ponendosi come obiettivo primario il benessere di tutti.
Agire con lealtà e senso di responsabilità. Essere un esempio.
Una forma di leadership che non trova ispirazione da un’idea di perfezione, da un bisogno di essere riconosciuti, da uno sforzo continuo nel vestire i panni di chi non si è, bensì nasce dalla capacità di riportare alla luce la propria unicità…come essere UMANO prima di tutto.